La biblioteca (digitale) di Oblivion

Dove l’autore, a causa della tremenda monotonia del suo lavoro, decide di cimentarsi in un esperimento di biblioteconomia digitale, allo scopo di imparare un po’ di programmazione e di poter godersi meglio un grande videogioco. Ha così creato un epub contente tutti i libri di The Elder Scrolls IV: Oblivion. Il file si può scaricare da qui. Quello che segue invece è il racconto di “come lo feci”.

 L'amichevole bibliotecario della Gilda dei Maghi di Skyrim
L’amichevole bibliotecario della Gilda dei Maghi di Skyrim

Il mondo di The Elder Scrolls

Il mondo della saga di The Elder Scrolls è bellissimo. Il giocatore, attraverso il suo personaggio, è catapultato in un universo vastissimo che può esplorare in totale libertà. Apparentamente disorientati da una certa mancanza di binari narrativi – le quest sono sempre facoltative e lo scorrere del tempo sembra non alterare di granché il rapporto con i personaggi non giocanti – si scopre piano piano un’ambientazione profondissima, ricca di storia e di tradizioni. Scopriamo che dietro ogni commento fra gli avventori di una locanda o le aule di un palazzo c’è una storia immensa che non viene raccontata direttamente, ma che esiste, presente, in attesa di essere svelata se il giocatore è abbastanza curioso. Il mondo di The Elder Scrolls (TES) è per certi versi simile a quello di Tolkien: la storia principale non è che la superificie di un’ambientazione ricca e complessa. Questo background affiora continuamente, con eleganza e discrezione, attraverso dei piccoli elementi che compaiono nel racconto, e che agiscono come delle finestre che dall’interno della narrazione principale si schiudono verso un mondo più ampio e profondo. Queste “finestre” nell’opera di Tolkien sono rappresentate dalle poesie e le canzoni che i personaggi scambiano durante il loro lungo viaggio, nelle brevi soste intorno al fuoco o al rifugio fra i palazzi di Rivendell. In TES invece sono i numerosi libri sparsi per il mondo, dagli scaffali delle gilde ai bauli nascosti nelle grotte, dalle case dei personaggi ai ripiani delle librerie, ciascuno dei quali può essere raccolto, rubato, comprato, ma soprattutto letto nella sua interezza dal giocatore.

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La biblioteca (digitale) di Oblivion

Edettico

Leggo questo interessante articolo dell’Accademia della Crusca: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/lingua-edettica

A quanto pare, il termine “edettico” è uno di quegli errori che entra nel linguaggio comune attraverso l’uso. Ma in questo caso l’errore e l’uso non sono direttamente umani, ma del motore OCR degli scanner. Dico “non direttamente” perché umano è chi ha programmato l’OCR e umano è chi non ha fatto il controllo sul testo scandito, o è stato colpevole della svista. Ma il senso non cambia. L’OCR si è rivelato protagonista attivo della storia della lingua.

Aspettiamo il giorno in cui in un’edizione digitale troveremo un metadato inserito dallo scanner che recita “Non ne posso più: sto copiando questo testo da tutto il giorno, mi duole la mano“.

Edettico

ANADP 2011 and Educational Alignment

The Estonian National Library hosted a 3 days international conference “Aligning National Approaches to Digital Preservation“. We were very lucky to have such an important event so close to home.

I would like to tell about interesting ideas arising from the Panel 5: Education Alignment, about education and its relation with the job market; topic very hot for our group of students in the first row.

During the breakout session Joy Davidson asked us some suggestions about how to integrate better the training courses in the ongoing working initiatives. I could not answer at the moment (have you heard about the spirit of the stairway?) but after few days of reflection I came up with the following.

My idea is that institutions should look closer at students in schools as potential future employees. They should be more active “inside” the schools: instead of waiting for the end of the courses, when students start sending cvs around, they should anticipate this moment and get to know students better, directly and closer, through visiting lecturers, aimed seminars, internship programs. The relationship between institutions and schools should be more active, dynamic and bi-directional during the school years, and not afterwards; schools, as I have written, should be seen as “recruitment camps” by library institutions. Or if you allow me a word-game, schools must be considered as “fishing-schools”, where “new young talents” can be directly chosen and selected as the future staff.

ANADP 2011 and Educational Alignment