È finalmente arrivato il diploma, è finalmente arrivato il “pezzo di carta”: ho ufficialmente il titolo di bibliotecario!
Varie
Open Day Swets Italy 2011
Il 13 ottobre prossimo andrò a Milano per partecipare alla tavola rotonda dal titolo Collaborazione e condivisione: quali strumenti per fare scienza di qualità in occasione di Open Day Swets Italy 2011.
Sono stato invitato in virtù del mio interesse per i sistemi di gestione delle citazione e gli strumenti di collaborazione online. Non so ancora bene di cosa parlerò, a dirla tutta, ma sarà sicuramente un incontro stimolante e interessante. Modera Paola Gargiulo.
I dettagli si trovano qui: http://www.swets.it/node/961.
L’incontro si terrà alla Biblioteca Ambrosiana, e come si legge dal comunicato, sarà decisamente eco-friendly. Venite numerosi!
Bilingual
I used the wordpress plugin mlanguage; it is very simple, and works trhough simple tags. Without a css style, both contents appear one after the other; the rss feed are visualized in the default language (italian), but a note at the bottom tells that the post is available also in english. I had to make several tweaks to adapt the plugin to my theme, and I haven’t tried the mobile version yet. Besides, it does not perfectly work yet with complex contents like images, quotes, etc., but I hope to fix it in the future.
Not everything is perfect: I would have liked that the flags appear only for those post whose content is available in double language, not for the whole site. For now, you can see all the contents in english language through the tag english.
For now, dear international readers, enjoy!
Etichette e recinti
Chi mi conosce sa che ho sempre cercato di difendere la distinzione fra contenuto e contenitore, fra servizio e fra fornitore del servizio, fra scopo e strumento. Prima di tutto perché è più efficiente la gestione di entrambi – contenuto e contenitore – quando questi sono separati – e fin qui siamo tutti d’accordo.
Poi per via di un aspetto se vogliamo più concettuale: la piattaforma non deve essere identificata con la sua funzione. A suo tempo, ispirato dalle parole di Dorothea Salo, avevo insistito affinché il Deposito Istituzionale dell’Università di Torino non si chiamasse Dspace, come tutte le installazioni di Dspace allora esistenti, ma venisse battezzato con un nome più personale e slegato al software utilizzato. Questo perché dobbiamo essere liberi di cambiare strumento, quando se ne presentassero di migliori, mantenendo l’identità e l’integrità di quello attuale (un po’ come sta facendo in questi giorni E-Lis, che sta migrando da Eprints a Dspace). Cambiare nome a un servizio intorno al quale cui si costruisce un branding, un’immagine, un percorso di formazione e un insieme di prassi quotidiane, non è il massimo.
Per lo stesso motivo mi dispiace vedere un grande hype intorno a Twitter, come se fosse l’unico e il solo servizio di microblogging esistente. Continue reading “Etichette e recinti”
Quando i pezzi combaciano
(ispirazione: Dunechaser e Brothers-Brick)