Questo è il testo del mio intervento al Salone del Libro 2014 per la presentazione dell’edizione italiana dell’Atlante della Biblioteconomia Moderna di David Lankes. Prossimamente pubblicherò il testo di Silvia Franchini, e un ulteriore post con le riflessioni scaturite.
Introduzione
Poiché ho conosciuto David Lankes ad una sua lezione che ha tenuto a Parma per il master DILL, nel 2011, e poiché il percorso di traduzione è nato proprio in seno al master, parlerò dal punto di vista dello studente più che del bibliotecario. In particolare vedrò come gli spunti dell’Atlante sono strettamente collegati con la mia personale esperienza formativa, e in qualche modo sintetizzano e confermano le cose che posso dire di avere appreso durante il master.
Per prima cosa riassumiamo il percorso di questo libro. L’Atlas esce nel 2011; nell’estate dello stesso anno Lankes tiene una lezione per il DILL a Settignano. Noi studenti restiamo affascinati. La prof. Tammaro e David iniziano a pensare a una traduzione italiana. La mia attività di “traduttore” inizia già nell’autunno seguente: curo il testo italiano dell’intervento che Lankes tiene a Roma, al convegno nazionale AIB, nel novembre 2011: il suo intervento ribadisce la missione dei bibliotecari e la necessità di un rinnovamento, perché “le biblioteche così come le conosciamo hanno vita breve”. Incominciamo a lavorare alla traduzione italiana nell’estate 2012. Insieme alla prof. Tammaro e a Elena Corradini – anche lei docente durante il semestre di Parma – il lavoro è stato svolto in collaborazione dagli studenti italiani delle prime 4 classi del DILL: voglio approfittarne per citare tutti i loro nomi: Federica Marangio, Andrea Zanni, Chiara Consonni, Ewelina Melnarowicz (polacca ma italofona 😉 ) e il sottoscritto.
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